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MOONSTONE: A HARD DAYS KNIGHT, IL CAPOLAVORO SANGUINARIO DELL’AMIGA CHE SFIDAVA I LIMITI DELLA VIOLENZA
Negli anni ’90, il mercato dei giochi RPG era in pieno fermento, con titoli come Ultima, Wizardry e Final Fantasy che dominavano il mercato. Ma c’era un gioco Amiga che si distingueva dagli altri: Moonstone: A Hard Days Knight. Questo gioco ha spinto i limiti dell’immaginazione e della violenza, creando un’esperienza di gioco unica e inimitabile.
Moonstone: A Hard Days Knight è un videogioco di ruolo e azione sviluppato dal canadese Rob Anderson e pubblicato dalla Mindscape per Amiga nel 1991 e convertito per DOS l’anno successivo. Il titolo è un gioco di parole con il brano dei Beatles A Hard Day’s Night.
Il gioco permette a uno o quattro giocatori di impersonare dei cavalieri scelti dai druidi per recuperare la mistica pietra di luna e riportarla a Stonehenge. Il gioco si svolge in due modalità: esplorazione a turni e combattimento in tempo reale.
Nella modalità esplorazione, i giocatori possono muoversi su una mappa del mondo e visitare varie località. La maggior parte di queste sono dei dolmen custoditi da mostri. Visitando questi dolmen si attiva la modalità combattimento, in cui i giocatori controllano i loro cavalieri e cercano di sconfiggere i mostri usando la spada in uno stile simile a Barbarian: The Ultimate Warrior o Sword of Sodan.
Sconfiggendo i mostri, i giocatori ottengono tesori e punti esperienza, che possono usare per aumentare le loro abilità: forza, costituzione e resistenza. Inoltre, possono trovare o comprare armi più potenti per migliorare le loro capacità di combattimento. Tuttavia, la difficoltà del gioco aumenta di conseguenza.
L’obiettivo del gioco è trovare il nascondiglio che contiene una delle quattro chiavi. Il giocatore che raccoglie tutte e quattro le chiavi (trovandole o rubandole ai rivali) ha accesso alla Valle degli Dei al centro della mappa. Qui dovrà affrontare il Guardiano per ottenere una pietra di luna, che corrisponde a una fase lunare e gli conferisce più potere durante quella fase. La pietra di luna deve essere portata a Stonehenge per completare il gioco.
Moonstone è noto anche come uno dei giochi più sanguinari del suo tempo, con delle scene di lotta e morte particolarmente cruente. Le pubblicità del gioco vantavano “quasi” mille fotogrammi di animazione per due megabyte di mostri, e oltre 60 diversi sfondi dipinti.
Moonstone è una combinazione eccezionale di azione combattiva veloce e aggressiva e di sottile gioco di ruolo che, forse unicamente, mette alla prova il cervello – mentre ti ricopre di sangue.
Ma cosa rende Moonstone un gioco così speciale e apprezzato ancora oggi dai fan dell’Amiga? Quali sono gli elementi che lo distinguono dagli altri giochi dello stesso genere? E quali sono le sue origini e le sue influenze?
Per rispondere a queste domande, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e ripercorrere la storia della creazione di Moonstone.
Le origini di Moonstone
Rob Anderson era un giovane programmatore canadese appassionato di videogiochi e fantasy. Nel 1988 si trasferì in Inghilterra per lavorare alla Mindscape, una software house nota per aver pubblicato titoli come The Bard’s Tale, Deja Vu e SimCity.
Anderson aveva in mente un progetto ambizioso: creare un gioco di ruolo basato sulle leggende arturiane, con un sistema di combattimento in tempo reale e una grafica dettagliata. Il gioco doveva essere ispirato a Excalibur, il film del 1981 diretto da John Boorman, che Anderson considerava il miglior adattamento cinematografico della materia di Bretagna.
Anderson iniziò a lavorare al suo gioco nel tempo libero, usando il suo Amiga e il linguaggio assembly. Per creare le animazioni dei personaggi e dei mostri, si basò su delle foto scattate a dei modellini in plastilina che lui stesso aveva realizzato. Per gli sfondi, invece, si affidò al talento di Dennis Turner, un artista che aveva conosciuto alla Mindscape.
Anderson presentò il suo prototipo alla Mindscape, che rimase impressionata dal suo lavoro e decise di finanziare il progetto. Anderson assunse quindi altri due collaboratori: Kevin Hoare come programmatore e Richard Joseph come compositore.
Il gioco fu sviluppato in due anni, durante i quali Anderson dovette affrontare diverse sfide tecniche e creative. Una di queste fu la conversione del gioco per DOS, che richiese di cambiare il sistema sonoro e di adattare la grafica a una risoluzione inferiore.
Un’altra sfida fu la censura, che minacciava di limitare la distribuzione del gioco a causa delle sue scene violente. Anderson riuscì a evitare tagli e modifiche grazie a un trucco: inserì una password nascosta nel gioco che permetteva di attivare o disattivare il sangue. In questo modo, il gioco poteva essere venduto come adatto a tutti i pubblici, ma i giocatori potevano scegliere se godersi il gioco nella sua versione integrale o meno.
Le caratteristiche di Moonstone
Moonstone si distingue per diverse caratteristiche che lo rendono un gioco unico e originale. Vediamone alcune:
- La modalità multiplayer: Moonstone permette a quattro giocatori di partecipare alla stessa avventura, sia cooperando che competendo tra loro. I giocatori possono incontrarsi sulla mappa e sfidarsi in duelli per rubarsi tesori e chiavi. Inoltre, possono influenzare il destino degli altri giocatori con le loro azioni, come ad esempio scatenare il drago o liberare il Guardiano.
- La varietà dei mostri: Moonstone presenta una grande varietà di mostri da affrontare, ognuno con le sue caratteristiche e le sue debolezze. Ci sono i Trogs con i loro martelli, i Ratmen con le loro spade avvelenate, i Mudmen delle paludi e la terribile donna nota come il Guardiano. Ogni mostro richiede una strategia diversa per essere sconfitto e può sorprendere il giocatore con le sue mosse imprevedibili.
- La grafica e l’animazione: Moonstone vanta una grafica dettagliata e colorata, con oltre 60 sfondi dipinti e quasi mille fotogrammi di animazione per due megabyte di mostri. Il gioco mostra anche una cura particolare per gli effetti speciali, come le esplosioni, le fiamme e il sangue. Le scene di combattimento sono fluide e realistiche, con colpi, parate e schivate che dipendono dalla posizione e dal movimento dei personaggi.
- L’umorismo nero: Moonstone non si prende troppo sul serio e sa dosare la violenza con l’umorismo nero. Il gioco è pieno di situazioni comiche e ironiche, come le battute dei druidi, le reazioni dei personaggi alle ferite e alle morti atroci e le animazioni esagerate dei mostri. Il gioco si ispira al tono grottesco e dissacrante di Monty Python and the Holy Grail, un film che Anderson ammirava molto.
L’eredità di Moonstone
Moonstone fu un successo di critica e di pubblico, ricevendo recensioni positive da parte della stampa specializzata e vendendo oltre 100 mila copie in Europa. Il gioco divenne presto un cult tra i fan dell’Amiga e del genere fantasy. Ma nonostante il suo enorme successo, Moonstone: A Hard Days Knight è rimasto un gioco di nicchia, destinato a una base di fan dedicata. Tuttavia, il gioco ha influenzato in modo significativo il mercato dei giochi RPG, aprendo la strada a nuovi titoli che si concentravano sulla violenza e sull’orrore, e contribuendo alla nascita di nuovi generi di giochi.
Il gioco, sviluppò una solida base di fan, che ancora oggi lo considerano uno dei migliori titoli per Amiga e uno dei più divertenti da giocare in multiplayer.
Moonstone non ebbe però un seguito ufficiale, nonostante le richieste dei fan e le intenzioni di Anderson. Il motivo fu la chiusura della Mindscape nel 1993, che mise fine al contratto con Anderson e ai suoi diritti sul gioco. Anderson tentò di recuperare i diritti su Moonstone per anni, ma senza successo.
Nel 2018, però, Anderson annunciò di aver finalmente ottenuto i diritti su Moonstone e di aver fondato la sua nuova software house, Goblin King Games. Il suo obiettivo è quello di creare un remake di Moonstone per le piattaforme moderne, con una grafica migliorata e nuove funzionalità.
Anderson ha anche lanciato un sito web dedicato a Moonstone, dove i fan possono trovare informazioni sul gioco originale e sul remake in sviluppo, oltre che acquistare merchandising e prodotti correlati.
In conclusione
Moonstone: A Hard Days Knight è un gioco che ha saputo conquistare il cuore di molti appassionati di fantasy e di videogiochi grazie alla sua originalità, al suo umorismo nero e alla sua azione. Il gioco ha resistito alla prova del tempo e ha mantenuto il suo fascino anche dopo trent’anni dalla sua uscita.
Moonstone è un gioco che merita di essere scoperto o riscoperto da chi ama le avventure fantastiche e i duelli all’ultimo sangue. Un gioco che ha fatto la storia dell’Amiga e che si prepara a tornare in una nuova veste.
Se siete curiosi di provare Moonstone o di saperne di più sul suo remake, potete visitare il sito ufficiale di Goblin King Games o seguire Rob Anderson sui suoi canali social.
Moonstone: A Hard Days Knight, il capolavoro sanguinario dell’Amiga che sfidava i limiti della violenza. Un gioco da non perdere per chi ama il fantasy e l’azione e da rigiocare su Nemesis Lite 2.