
“THE LOST ARCADE” L’ULTIMA SALA GIOCHI.
Ci sono solo una manciata di film dedicati al tema dei giochi arcade classici. Alcuni più noti ( King of Kong per esempio), e altri che sono più underground, ma sicuramente vale la pena guardarli. Spero di condividerne alcuni con voi in un futuro post sul blog.
Nel frattempo, c’è un documentario che penso meriti la tua attenzione. The Lost Arcade è un docufilm uscito negli USA ormai nel 2015. Racconta la storia di una sala giochi dall’aspetto squallido ma affascinante, ubicata nella zona di Chinatown a New York. Il film ci accompagna attraverso le vicissitudini di questo locale a partire dagli anni ’40 fino all’età dell’oro dei primi anni ’80, e nei suoi ultimi anni di attività che vanno dagli anni ’90 ai primi anni 2000.
Diretto da Kurt Vincent, The Lost Arcade racconta dinamiche nostalgiche attraverso gli occhi di chi l’ha vissuta e frequentata, dai fan di picchiaduro a tutto l’ambiente che orbitava intorno alla sala giochi di Chinatown Fair (o “CF” come era chiamata da tutti). Durante il film, gli avventori di CF descrivono ombre e luci del luogo. Il locale sopravvisse a molti cambiamenti. Sale giochi più grandi sorsero nei primi anni ’80 intorno all’area di Times Square, mettendo quasi fuori gioco CF. Ma ha sempre resistito e alla fine CF è diventata l’ultima sala giochi di New York City.
E questo è quanto, Chinatown Fair è stata l’ultima nel suo genere! Non ha mai veramente cambiato il suo modello di business per stare al passo con i tempi – non c’erano cibo o bevande disponibili, magliette o gettoni da comprare – era una sala giochi pura, dove gli utenti mettevano monete nelle macchine per giocare. Anche se ad essere onesti, a un certo punto c’era “un pollo danzante” che frequentava il locale, ma eviterò di spoilerare questa parte.
Mentre gli anni passsavano inesorabili, seppe mantenere il suo fascino e guadgnarsi un aurea mitologica. File di voluminosi cabinati arcade appoggiati contro il muro rosso dei pompieri facevano da sfondo a CF, e in qualche modo ha funzionato. Infatti, la comunità costruita attorno a quella che era una semplice salagiochi, è stata sedotta dal mito. Un’atmosfera che non si poteva trovare da nessun’altra parte in città. Kurt, non a caso, si inspira profondamente a questa ricca vena:
Continuavo a pensare che questa vera e propria istituzione nascosta nella Chinatown di New York City, avesse una storia che doveva essere raccontata, condivisa. Volevo creare un film che catturasse lo spirito originario che mi ha colpito la prima volta che ho varcato quelle porte. C’era un melting pot di persone lì, rappresentavano vari ceti sociali e condividevano un interesse comune: i videogiochi. Era un microcosmo di ciò che era New York.
La location ha conosciuto momenti di gloria. Lo status di culto di Chinatown Fair è stato consolidato quando nel 1984, Robert De Niro e Meryl Streep hanno girato una scena per il film Falling in Love, e nel 1995 l’artista rap Ol ‘Dirty Bastard ha utilizzato i locali per girare un video per del suo brano Brooklyn Zoo . Queste produzione presumibilmente, pagarono profumatamente la proprietà della sala giochi, consentendo di tenere il lupo lontano dalla porta durante gli anni di crisi.
Il crescente dominio delle console domestiche, la bassa frequenza con cui uscivano nuove macchine arcade e l’impennarsi delle spese necessarie a mantenere aperto il locale, portarono all’inesorabile fine della sala giochi con un enorme impatto sulla piccola comunità che vi orbitava. Il film documenta essenzialmente le ricadute che ne derivano. Qui c’è una comunità che ha visto CF come un luogo in cui confrontarsi con il mondo esterno: Chinatown Fair era un’occasione per creare legami con persone legate da una passione comune. Si sono formate amicizie e rivalità e per alcuni CF è diventato un punto di riferimento o in alcuni casi ha cambiato le loro vite.
E questo è un pò il tema centrale di tutto il film: prima di Internet, le sale giochi erano il nostro Internet, ma nel mondo reale. Relazioni e clan di persone dalla più disparata estrazione sociale sono cresciute in modo organico lontano dagli schermi dei computer, e non facendo clic su un pulsante Mi piace o scorrendo le immagini a sinistra o a destra. Se come me frequentavi le sale giochi negli anni ’80, riconoscerai gran parte della storia e saprai immedesimarti in queste dinamiche.
Il trailer ufficiale di The Lost Arcade:
The Lost Arcade mi è piaciuto veramente, al centro di tutto c’è la celebrazione di una vera ‘istituzione a New York che per logica, non sarebbe mai dovuta esistere per tutto quel tempo e forse non avrebbe dovuto esistere affatto. Un film in cui, chi ha vissuto e frequentato una sala giochi negli anni ’80, saprà immedesimarsi in toto.
Una storia affascinante che merita di essere vista da chiunque abbia anche un minimo interesse per i giochi arcade classici, e visto che stai leggendo questo blog, il film ti piacerà.
Il film è disponibile per il noleggio o l’acquisto su una varietà di piattaforme.